scoperta
21/02/2011
SUCCESSI CON GLI ANIMALI E BUONE PROSPETTIVE PER L'UOMO
Scoperta molecola anti-Parkinson
Un gruppo di ricercatori della Florida dell'Istituto farmacologico Scripps ha messo a punto il primo composto chimico in grado di avere una efficacia significativa nel proteggere le cellule del cervello dalla progressione della terribile malattia
ROMA -
Per ora il composto chimico non ha un nome ma solo la sigla Sr-3306, ma se i test sull'uomo daranno risultati simili a quelli osservati sugli animali ci sono buone possibilità di mettere a punto un nuovo farmaco per fermare la progressione del morbo di Parkinson. A sostenerlo è un gruppo di ricercatori della Florida del prestigioso Istituto farmacologico Scripps, i quali hanno messo a punto il primo composto in grado di avere una efficacia significativa nel proteggere le cellule del cervello dalla progressione della malattia.
Sebbene le ricerche siano state condotte ancora su animali di laboratorio, spiegano gli scienziati sulla rivista Chemical Neuroscience, l'efficacia della molecola unita al fatto che potrebbe essere assunta per bocca, rafforza la speranza di un suo utilizzo futuro nella terapia del Parkinson, malattia che in Italia colpisce 6000 persone ogni anno.
Secondo il coordinatore della ricerca, il farmacologo Philip Lo Grasso, il composto Sr-3306 "sembra essere la migliore opportunità conosciuta per diventare una terapia neuroprotettiva". Quelle sviluppate allo Scripps sono piccole molecole, spiegano i ricercatori, che bloccano una classe di enzimi chiamati 'junk' i quali hanno mostrato di giocare un ruolo fondamentale nella sopravvivenza delle cellule cerebrali. "Partendo da queste osservazioni - ha spiegato Lo Grasso - sono cominciati i test sugli animali per dimostrare un effetto preventivo della degenerazione nervosa perché le attuali terapie sono solo sintomatiche".
I malati di Parkinson soffrono anche per una perdita di un gruppo di neuroni della "sostanza nigra" del cervello che è coinvolta nel controllo dei movimenti. Tali cellule producono la dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per i riflessi motori. Il composto Sr-3306 che è allo studio dei farmacologi ha funzionato bene sia nei modelli cellulari in laboratorio sia sugli animali che riproducevano i sintomi della malattia umana. "Il livello di neuroprotezione che è stato osservato è stato elevato - ha spiegato lo grasso - e anche se non si tratta di una cura, la sostanza ha le caratteristiche potenziali per fermare la progressione del Parkinson".